nuovi fascismi

Va bene, sono d’accordo. Basta qualunquismi, basta usare la parola “fascismo” a sproposito e per qualunque atteggiamento deplorevole.
Basta, basta, basta.
Mi impegno formalmente e con adeguata dose di sacralità, da oggi, a non chiamare più “fascista” chi espelle i dissidenti di pensiero dal proprio partito, chi vuole chiudere il proprio paese all’accoglienza di profughi e rifugiati politici (perché ancora non ho capito su che base distingua “profugo” da “clandestino”), chi si allea con estremisti di destra come Nigel Farage o Robert Jaroslaw Iwaszkiewicz (sì, esatto, quello che dice che «picchiare la moglie in certi casi la aiuterebbe a tornare con i piedi per terra», che «non è giusto che lo stato dica come dobbiamo educare i figli, se gli dò un ceffone rischio di andare in galera, invece rafforzerebbe il loro carattere e permetterebbe loro di affrontare meglio le situazioni di crisi», che dell’olocausto «non ci sono prove che Hitler ne fosse a conoscenza e se fosse rimasto vivo sarebbe stato difficile provare che lo fosse»).
Da oggi (e per un tempo assolutamente arbitrario ed eventuale di cui renderò conto unicamente a me stesso), non userò più la parola fascista per definire la fattispecie di persona.
Dirò semplicemente che è una grandissima testa di cazzo.