Una politica fascista
Achtung, thin ice!
La categoria politica del “fascismo” ultimamente va tanto di moda. Ma, per quanto potrà sembrare ed essere incredibile, non è mia intenzione qui esprimere giudizi qualitativi.
Cercherò, piuttosto, di argomentare sul merito di alcune prese di posizione politiche. Del Movimento 5 Stelle.
Ribadisco: non esprimerò giudizi sui toni, sul linguaggio, sull’immaginario collettivo, sul modo di condurre la battaglia parlamentare, sugli accostamenti e sulle alleanze (Front National e Alba Dorata) di M5S.
Cercherò di essere quanto più oggettivo possibile. Ma, cari lettori, dovrete perdonarmi se da queste mie parole trasparirà comunque una presa di posizione personale.
Per cercare di introdurre la discussione, credo sia utile una breve digressione: discutendo con un barman argentino alcune settimane fa gli dissi: “perdonami, ma il tuo paese è proprio caudillista“. Mi perdonò, anzi rincarò la dose: “No, è proprio fascista!“.
Come come come? L’argomento è semplice il peronismo (“justicialismo“), esattamente come il nazionalsocialismo, è una commistione di politiche di destra e di sinistra.
Nazional-socialismo.
Non riprenderò, per evidenti limiti di spazio, la storia politica del peronismo e confido che tutti i lettori abbiamo una base di conoscenze sufficienti per ricordare essi stessi alcuni esempi di questa commistione nel fascismo mussoliniamo e post-. Basterebbe come esempio ricordare l’approccio “collettivista” di movimenti criminali come Casa Pound o il nome di Movimento Sociale Italiano.
Vengo dunque all’attualità.
Il Movimento 5 Stelle è “fascista”, ideologicamente.
Questo il mio parere, parere che -come detto- non ha nulla a che fare con i comportamenti parlamentari degli esponenti di M5S, con la direzione leaderistica di Beppe Grillo, con i tratti paranoici delle sue affermazioni o con la repressione del dissenso. Questi sono temi già triti e ritriti che lascio da parte.
Il mio giudizio è esclusivamente ideologico, ovvero si sofferma solo sulle proposte politiche di M5S.
Come giustifico una simile affermazione? Bhè, mi pare abbastanza facile ricostruire nelle proposte politiche di M5S una commistione fra temi tipicamente “di destra” e temi “di sinistra”. Come dicono Wu Ming “Il fatto che il programma del M5S elenchi molti punti che sollecitano provvedimenti normalmente considerati «di sinistra» non solo non inficia le nostre conclusioni, ma è stato una delle premesse del dibattito.”
Alcuni esempi:
– l’odio verso i sindacati e i corpi intermedi come i partiti politici (destra);
– la promessa del reddito di cittadinanza (sinistra?);
– l’immagine della società come normalmente coesa e armoniosa, così ogni critca dev’essere originata dall’esterno (destra);
– la ricerca della partecipazione popolare (sinistra);
– il ritorno al nazionalismo monetario (destra);
– un qualche vago cosmopolitismo politico (sinistra);
– la figura di un leader carismatico ed indiscusso (destra);
– istanze ambientaliste (sinistra, oggi… in passato forse di destra);
– il sessismo, ricordate Adele Gambaro, il “punto G” etc. etc.? (destra);
– la ricerca di “nuovi diritti” come quelli della rete, dell’accesso all’informazione, dei beni comuni (sinistra);
– l’ostilità verso gli immigrati (destra);
– presentarsi come “né di destra, né di sinistra” (destra, destra, destra);
– ostilità verso le organizzazioni internazionali (UE) e i vincoli che esse impongono allo Stato (destra);
Come anticipato, questa è una considerazione personale. Con essa non pretendo certo di convincere chi ha -legittimamente, sia inteso- votato e sostenuto M5S e chi continua a farlo. Semplicemente, volevo provare ad offrire una ulteriore chiave di lettura nel dibattito.
Chiave di lettura, come detto, della commistione ideologica.
In ogni caso, vige quanto scritto da Wu Ming: you can’t have it both ways. Prima o poi queste contraddizioni dovranno esplodere e M5S assumerà una sua reale, ben definita, fisionomia.
Per una ricostruzione molto più argomentata della mia, consiglio di leggere qualche articolo di Wu Ming:
Appunti sul “né di destra, né di sinistra”;
Consigli per riconoscere la destra sotto qualsiasi maschera;
Perché “tifiamo rivolta”.
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Preferisco, a prescindere, la versione di Gaber….
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Una lettura che mi sento di consigliarti: http://www.ibs.it/code/9788879898584/bobbio-norberto/destra-sinistra-ragioni.html?gclid=CKPcweGesrwCFTMPtAod4U8ALw
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Letto anni fa, ma comunque grazie!
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Grazie a te 🙂
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sottoscrivo e condivido il tuo post…però ti confesso che un po’ di inquetudine incomincia a palesarsi.
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E’ un bel pezzo che sono inquieto dinnanzi a questo movimento. Ma se lo ripeto troppo, mi becco del “fascista” pure io…. 😉
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lo definirei forse sfascista….
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Ecco un altro punto di analogia che ho dimenticato: il voler distruggere le istituzioni esistenti!
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Sulla canzone di Gaber incorporata sopra, che tutti tirano fuori quando vogliono buttarla in caciara, i Wu Ming sono stati i soli a scrivere l’amara verità: Gaber la scrisse per coprire il culo a sua moglie, deputata di Forza Italia:
http://www.wumingfoundation.com/giap/?p=6524&cpage=1#comment-10226
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Antonio, so bene che la Colli era deputata di Forza Italia.
Quanto alla canzone di Gaber, il fatto che mi piaccia musicalmente parlando non vuol dire che ne condivida il contenuto: alcune affermaziono sono simpatiche, ecco tutto.
Semmai, mi rifarei più volentieri a “Qualcuno era comunista”. (Per caso Wu Ming dice qualcosa anche di questa? …magari me la smontano!)
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bravo che l’hai ricordato. e vorrei aggiungere: senza nulla togliere a gaber, non mi sento di giudicarlo per questo. certi amori son ciechi solo finché non metti gli occhiali: chi saprà mai se fu per coprire il culo o ridicolizzare ancor di più?
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adp, sei una brutta persona! :-DDD
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uh, dai, per così poco 😉 allora pecco di modestia e preferisco che tu dica “arguto osservatore della realtà” 😆
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Ridicolizzare di più sua moglie? Ne dubito. L’ha votata, non ha mai preso le distanze da nessuna sua presa di posizione, e al suo funerale Berlusconi non era affatto fuori posto. Kill your idols! Poi la canzone può anche continuare a sembrarti simpatica, ma chi in giro per la rete la usa come argomento per ridicolizzare qualunque discorso su destra e sinistra, sappia che si sta appoggiando a un inno qualunquista e berlusconiano. Prosit.
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no, sinceramente, niente idolatrie. gaber, quantomeno, per me idolo non è certo mai stato. sulla vicenda con ombretta colli la “critica” si è fin da subito divisa in delatori e non: c’è chi diceva che l’avesse votata, contrariamente a quanto sosteneva gaber stesso (cioè, d’aver smesso di votare negli anni settanta). berlusconiano, qualunquista, può anche essere: io non lo penso. ripeto, senza idolatrarlo dalla parte opposta, né entrare nel merito delle vicende di coppia (su cui, per altro, i due sono sempre stati piuttosto riservati, a differenza di molti altri). credo abbia, dal punto di vista artistico, saputo ben tratteggiare molti aspetti dell’animo umano: anche le ambivalenze ideologiche.
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red, se tu hai in testa questo post da tempo, io non sono da meno. l’istinto di chiuderlo in “destra, destra, destra!” è forte, ma non è solo quello: è la paura che presto non sapremo nemmeno più riconoscerla, quella differenza ideologica.
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Anche da parte mia ci sarebbe quella tentazione, ma mi rendo conto che sarebbe una semplificazione eccessiva del punto.
Come giustamenteo qualcuno ha commentato di sotto, anche il fascismo aveva evidenti aspetti di sinistra e fu grave sottovalutarli.
Così come per Peron. Così come per Grillo e M5S.
Secondo me dovremmo includere questo aspetto nell’analisi, per comprendere appieno il fenomeno.
Il rischio di non riconoscer più la differenza ideologica c’è tutto.
Credo che parte della risposta possa essere nelle “battaglie focalizzate”, ovvero in una distinzione caso per caso.
Ma capisco che non è soddisfacente.
Forse proprio questo è il limite più grande della sinistra dal 1989: non aver più saputo fare un sistema di pensiero.
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…..mi era sovvenuto un lieve dubbio ultimamente…….
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a me sembra che anche il pd e il pdl non abbiano connotati netti ma siano confusionari anche loro…..
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Mi pare evidente che non vi sia più la divisione ideologica di trenta-quaranta anni fa. Nessuno lo mette in dubbio.
Ma mi pare altrettanto chiaro non si arrivi alla medesima commistione….
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su Gaber: quella canzone è decisamente il coronamento di una decadenza poetica e intellettuale in anni di malattia. Per me Gaber è un mito, forse più di tutti gli altri grandi cantautori, e la mia anarchia somiglia più alla sua che a quella di De Andrè, perché il mondo è fatto delle nostre città e non di zingari nel bosco. Detto questo, votare per la moglie e scrivere quella canzone è stato un atto deludente, e sì, l’uomo può cadere, adp, ma se cade il pensatore la caduta può e deve essere giudicata. Non puoi scrivere questo http://www.youtube.com/watch?v=eHS9vflXavw (che per me è un inno importantissimo) e poi votare Forza Italia.
su quanto scrive Aida: credo sia un punto importantissimo. Perché la verità è secondo me che la divisione ideologica esista ancora, ma su singoli punti. Quello che non esiste più è un sistema di partiti che canonizzino un’approssimazione a un’ideologia (esempio: obbligo per i medici di denunciare i clandestini = uguaglianza condizionata e limitata = destra; limiti al libero licenziamento = limitazione del libero mercato del lavoro a tutela della parte debole = sinistra). Perché l’ideologia è stata demonizzata con la fine della prima repubblica. Io, personalmente, ce l’ho. Sono un anarchico, vicino all’estrema sinistra, e un pensiero socialista si approssima bene al mio sistema di valori. Peccato che un pensiero socialista, anche liberale, non esista più in nessun partito.
sul post di Red: trovo che tu abbia esposto in maniera esemplare la situazione. Adoro il tuo: destra, destra, destra riferito alle mozioni anti-ideologiche. Ho qualche dubbio sul reddito di cittadinanza, capisco il tuo punto di domanda. Un tema sul quale non riesco a raggiungere una posizione, e spesso ci penso.
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Non conosco abbastanza Gaber per approfondire, per parte mia, il discorso.
Ma vi leggo con piacere.
Mi pare interessante la distinzione ideologica sui singoli, si avvicina in qualche modo a quanto dice Zizek sulle “lotte su singoli temi” e credo sia un approccio da quale una “sinistra” può ripartire.
Sul reddito di cittadinanza: secondo me è un’idea fondamentalmente di destra, cammuffata da sinistra. Dipende molto da come si intende realizzarla.
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“la ricerca della partecipazione popolare (sinistra)”
Dipende anche da cosa si intende, per partecipazione popolare. Le adunate del sabato fascista ed i discorsi di Mussolini a piazza Venezia, ad esempio, erano bagni di folla. Eppure…
“istanze ambientaliste (sinistra, oggi… in passato forse di destra)”
Secondo me, le istanze ambientaliste (ed animaliste), per come sono presentate, sono a tutt’oggi parte integrante del discorso di destra; anzi, spesso sono solo un ammennicolo, un bel cappellino che segmenti anche intransigente della destra calzano per sembrare più “umani”.
“il sessismo, ricordate Adele Gambaro, il “punto G” etc. etc.? (destra)”
Non serve tornare indietro: basta guardare come hanno trattato Laura Boldrini, o le deputate PD “accusate” di essere giunte dove sono giunte perché capaci di usare la bocca non solo per parlare.
E comunque, molto interessante il tuo articolo (ed infatti ho messo mi piace), ma, pur volendo fare le classiche distinzioni tra “fascismo movimento” e “fascismo regime”, il fascismo finì per essere di destra in modo completo: sì, d’accordo, avrà pure dato qualcosina alle classi più disagiate, ma ha iniziato ad avere successo soltanto quando è diventato il manganello delle classi privilegiate, ed ha incanalato i desideri di rivolta piccolo – borghesi delle classi medie (ne avrai letto su Giap, visto che condividiamo le stesse letture :-)). Ugualmente, i Cinque Stelle, che non si sono mai “inalberati” in maniera eccessiva su temi quali diritto del lavoro o ridistribuzione della ricchezza. D’altronde, hanno ricevuto sempre e solo accuse di essere di destra, mai di essere di sinistra.
(Spero si capisca quanto ho scritto: volevo dire molto, ma lo spazio è poco ed il tempo anche. Se necessario, argomenterò in seguito :-))
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Chiaro, però “partecipazione” è partecipazione… le adunate oceaniche non erano vera e propria partecipazione, a parere mio.
Azzarderei che erano l’equivalente degli anni ’20 della televisione.
Secondo me le istanze ambientaliste oggi sono parte integrante ed imprescindibile del discorso di sinistra.
Ovviamente avrei potuto parlare della Boldrini, ma sarebbe stato facile. Più interessante è ricordare che è una tendenza che viene da lontano.
Giusto anche ricordare la distinzione (con cui non sono totalmente d’accordo) fra fascismo movimento e regime. (fra l’altro, non distante da quanto accaduto a Peron)
Potremmo domandarci se M5S avrà la stessa deriva….
Mi è meno chiaro quanto dici sulle accuse a M5S di essere “di sinistra”…
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Niente, dicevo semplicemente: se devi tirar fuori mille volte la storia del “non essere né di destra né di sinistra” perché ti dicono che sei di destra, e mai perché ti dicono che sei sinistra, un motivo ci sarà pure…
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Capisco, non ci avevo pensato.
In effetti… in generale, quanti movimenti “accusati” di essere “di sinistra” abbiamo mai sentito difendersi con questa argomentazione?
Penso anche al Tea Party ed a Occupy….
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Nessuno, in effetti.
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Anche io sono rimasto colpito in particolare da “presentarsi come “né di destra, né di sinistra” (destra, destra, destra)”, perché è un punto fermo non solo del M5S, ma di una pletora di altri personaggi e gente comune, sui giornali, sul web, nei bar, tutti a dichiararsi “indipendenti” prima di fare discorsi reazionari, o almeno liberisti. Ma destra e sinistra, anche se scomparse dall’agone politico attuale, rimangono aree di valore, presenti al livello sociale, come uno spartiacque tra un certo modo pensare e un altro. Scomparsa è l’espressione programmatica di queste aree.
A me il M5S ha subito ricordato il Partito dell’Uomo Qualunque (ovviamente non per ricordi personali, ma per studio della storia), talmente contro tutti, talmente anticomunista e antidemocristiano, da lasciarsi infiltrare dall’unica altra parte politica rimasta, i “reduci” del fascismo. Eppure il suo fondatore parlava di liberismo, di posizioni americaniste, cioé di qualcosa che in Italia fatica ancora oggi a prendere piede, se non in slogan facili. Non era né di destra, né di sinistra chediocenelibericonl’unioneosiveticaalleportecifottetuttiquanti. Ma soprattutto si dichiarava “indipendente”, lontano da quella mangiatoia di porci del Parlamento e vicino all’uomo qualunque, l’uomo della strada, le persone comuni. Che, come per Grillo, sono tutte vittime, tutte innocenti, tutte salve di fronte all’aggressione della casta. Perdon, della Ka$ta!!1!
L’altro giorno su IBS becco una recensione a un libricino sulla Thatcher di un certo “Davide l’indipendente” che era un tripudio di accuse di comunismo all’autore del pamphlet e parole di lode alla Baronessa Thatcher. Non essendo un luogo di discussione ho lasciato perdere, ma avrei davvero voluto chiedergli che cosa intendesse per indipendente. Certo non lo era dal thatcherismo!
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Mi pare fosse Boell (in “opinioni di un clown”) a dire che ci si definisce “indipendente” è poi di fatto di destra. Curioso, no?
Una cosa simile avviene con Fox News.
Avevo pensato anche io, soprattutto in passato, al movimento di Giannini, che mi pare il paragone più immediato con M5S.
Ma, come tu giustamente noti, lo stesso “Uomo qualunque” finì poi per incorporare idee e persone che venivano dal fascismo….
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