hai voluto la lavatrice? e ora pedala!

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Per evitare che la rubrica umoristica dei discutibili non abbia a latitare ulteriormente, e in ogni caso mai abbandonando quel sense-of-humour che fa ridere ma vorrebbe far anche – e soprattutto – un po’ pensare, colgo l’occasione del periodo delle strenne natalizie per ricordarvi che, se proprio non sapete che regalo fare a un vostro parente, congiunto, caro amico, potete optare per la prenotazione di una comodissima lavatrice a pedali (qui la presentazione, qui per i dettagli dell’acquisto), di ingombro modesto e di grande leggerezza (meno di 10 kg), con la quale raggiungerete una serie di obiettivi con un solo presente. In ordine sparso: avrete offrirete un’ottima soluzione portatile da viaggio per i lavaggi rapidi a basso impatto ambientale, regalerete una possibilità di attività fisica meno ingombrante di una cyclette, contribuirete a ridurre il suddetto impatto ambientale con uno strumento ad altissima efficienza energetica (e senza consumo di combustibili fossili), vi farete mandare cordialmente a ….
Se però, per un qualunque motivo e comunque, lasciatevelo dire, un po’ spocchiosamente da parte vostra, non vi dovesse piacesse il design della lavatrice a pedali Drumi (nonostante somigli a una grossa yogurtiera di mezzo metro cubo, ha nel nome quell’evocazione al sogno che fa tanto Walt Disney), potete sempre costruirvene una da soli, seguendo le istruzioni indicate negli appostiti manuali (qui).

Diversamente, per il gaudio vostro e dei destinatari del vostro originale presente,  ricordatevi che il titolo di questo post vi svanga via anche la menata di dover pensare a una frase per il vostro biglietto di auguri (trovo il corrispettivo inglese, per altro, così geniale che non capisco come mai non lo abbiano usato come slogan promozionale della campagna: «Think different. Wash cycle is not a programme, it’s the laundry revolution.»)

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