La maestra e i liceali (lezioni di non-giornalismo)
Detta così, dal titolo, sembra la riedizione di quei vecchi filmini soft-porno che circolavano in Italia qualche decennio fa.
E un pò è così…. Solo che è così nella realtà, con tutte le implicazioni di moralismo, di diritto penale e di giornalismo che una vicenda simile causa ai giorni nostri.
Per scelta, non menzionerò il nome della protagonista di questa storia, né la scuola dove lavora, né il luogo.
Se proprio avete bisogno di soddisfare la vostra curiosità o il vostro voyeurismo, trovate facilmente la notizia nei giornali locali nostrani (circostanza che, da sola, basterebbe a qualificare 1. l’importanza della notizia; 2. la qualità dei giornali).
Molto semplicemente e cercando di evitare di alimentare ogni “prurito” cui, invece, paiono prestare tanta attenzione i nostri giornali: un’insegnate di una scuola USA poco più che ventenne è stata arrestata con l’accusa di stupro per aver avuto un rapporto sessuale con uno o più studenti minori (di 17 anni, dicasi diciassette!).
Ora, perdonate una prima considerazione sessista… l’avessi avuta io un’insegnante ventenne e carina quanto ero in quarta liceo, beh, scusate un pensierino ce l’avrei fatto. Sarà sessismo, ma non trovo proprio vi siano gli estremi per la violenza sessuale.
Diciamocelo francamente: quel/quei ragazzo/i di 17 di certo non ci son rimasti male…
Seconda considerazione: quanto moralismo entra in questa storia?
Ripeto: gli alunni hanno 17 anni, sono quasi maggiorenni. Non certo dei dodicenni (nel qual caso, oggettivamente, la questione sarebbe stata ben differente) imberbi, asessuati e costretti a chissà cosa dalla maestra “porca”, perversa e approfittatrice…
Premetto che non conosco il diritto americano così bene da giudicare se si configura o meno un reato (in Italia sarebbe possibile solo se gli studenti non fossero stati consenzienti…. cosa che mi pare almeno dubbia, ecco), ma certo prima di procedere ad arresti e titoloni nei giornali, mi sarei fermato un secondo a riflettere.
Immagino negli USA la retorica della tutela dei minori da violenze sessuali si spinga molto aldilà di quanto accade da noi.
Ma non posso fare a meno di considerare questi livelli veramente assurdi (ripeto: non so se gli studenti erano consenzienti, ma tutto mi fa supporre di sì… ecco).
Terza ed ultima considerazione: che bisogno c’è di pubblicare una notizia simile nei giornali locali italiani?
Che interesse, che continenza ha per i lettori italiani questa notizia? Nessuno.
Interesse a conoscere, oggettività dei fatti e continenza nell’esposizione dovrebbero essere i criteri guida per un buon giornalismo…
A cosa serve riportare questi fatti in Italia? Ci cambia qualcosa? O soddisfa solo qualche -vagamente perverso- prurito dei lettori uomini?
E come riportarla, se così si decide- questa notizia: mettendo on-line dozzine di foto private della maestra? Mettendo a disposizione di migliaia, forse milioni di utenti un suo video che si suppone inviato agli studenti? Evidentemente no.
Evidentemente, queste scelte servono solo ad aumentare le hits nei siti dei giornali, le copie vendute…
sai che ci capisco poco e nulla, ma dal punto di vista legale sulla seconda considerazione ho qualche dubbio.
se ad avere quasi 18 anni fosse una ragazza mediterranea, esempio marocchina, non certo imberbe né di primo pelo, e dall’altra parte ci fosse un attempato settantenne che magari per nascondere le pratiche sessuali con la suddetta avesse pure commesso reato di concussione? in quel caso l’età conta, no?
una soglia ci deve oggettivamente essere. ci deve essere indipendentemente, perché naturalmente non è possibile prevedere da dove arrivi l’accusa. se fossero, ad esempio, i genitori della “vittima” a muoverla?
però, ripeto, tu da questo punto di vista ne sai di gran lunga di più, ovviamente…
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Naturalmente una soglia d’età vi deve essere.
Ma, almeno in Italia, il reato di violenza sessuale non si configura in base all’età, bensì in base al consenso dei partecipanti. E proprio questo è il mio punto: tu, a 17 anni, avresti detto di no ad una tua bella prof di poco più di 20? Io qualche dubbio sinceramente ce l’ho: non sono affatto convinto che quei ragazzi abbiano agito contro la propria volontà.
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mmmmh, no, non sono d’accordo. girala al contrario. se fosse stato un uomo di venti e delle ragazze di 17, e “l’arma” di contrattazione (e coercizione) un ricatto scolastico (o ci stai o non hai la sufficienza)? cosa che in ogni caso ritengo plausibile anche nel caso in questione?
p.s. dato interessante della vicenda, semmai, è l’età dell’insegnante: a poco più di 20 anni puoi insegnare a ragazzi di 17… come qua. 🙄
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Non so, sai… Insomma, un ragazzo a 17 ha un approccio al sesso diverso da quello di una ragazza… Ovviamente le nostre sono solo speculazioni.
Peraltro, anche nell’ipotesi opposta che tu prospetti, andrei molto molto cauto… la differenza d’età è talmente minima da lasciar adito a dubbi. E questo ovviamente apre l’enorme domanda che poni anche tu.
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La differenza di età è minima, ma non quella di ruolo. Chi insegna non dovrebbe fare questo tipo di cose, per svariati motivi.
Ovviamente, non è per questo che i giornali ne danno notizia…
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Sono d’accordo sul fatto che, per il proprio ruolo, un’insegnante non dovrebbe fare nulla di ciò.
Su questo, nessun dubbio.
Ma, allora, la sanzione penale e del “pubblico ludibrio” sono quelle più appropriate? O, piuttosto, non si sarebbe dovuta allontanare e licenziare l’insegnante per esser venuta meno ai propri doveri?
Io qui di penale ci vedo davvero poco.
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Penso che l’unica obiezione che si potrebbe fare sarebbe nel caso che la prof. chiedesse prestazioni sessuali in cambio di buoni voti…..ma vistà l’età sua e dei ragazzi non penso proprio che sia così!
Credo che molte volte, pur di fare l’articolo, i giornali si attacchino a qualsiasi cosa 😉
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Sì.. solo per fare audience, decisamente 🙂
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Secondo me un buon 60% delle notizie nei giornali non portano a nulla, non servono a nessuno se non a soddisfare voyeurismi. Quando ieri, Repubblica intitolava “un nuovo inizio” ho sperato che si andasse nella direzione di un’informazione diversa, più matura, ma non credo sai, perché gli itaggliani, dell’informazione adulta, non sanno che farsene, visto che l’informazione adulta fa pensare e gli itaggliani hanno disinnescato il sistema di pensiero.
Detto questo, cronache a parte, penso che se hai un ruolo educativo con un minore, ecco, puoi fare lo sforzo di tenere chiusi i pantaloni in nome proprio di questo ruolo (che tra l’altro, legalmente, costituisce un’aggravante). Mi sembra che dal punto di vista normativo la cosa sia così.
Sai che con minori sotto i 14 anni, se il partner è maggiorenne dovresti far scattar la denuncia anche se il minore è consenziente? Una ragazzina di 14 e il fidanzato di 19 in teoria è perseguibile penalmente.
A parte questo, io direi però che sul ruolo educativo non transigo in linea di principio….
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Scusa il ritardo della risposta.
Per quanto possa non sembrare così, sono d’accordo con te sull’inopportunità e sulle critiche da muovere al comportamento dell’insegnante.
Io mi sono limitato ad un ragionamento penalistico: (almeno in Italia), se i ragazzi erano consenzienti, non c’è alcun reato. E il contesto lascia supporre così… Non vorremmo nasconderci questa circostanza.
Soprattutto, mi fa incazzare dove ci si è spinti con questa storia: la privacy di quella ragazza è stata devastata in un modo indicibile. Basta una ricerchina on-line.
Certo, ho ben presente il limite legale dei 14 anni. E lo trovo assolutamente ragionevole.
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Scusa red, toglimi una curiosità: ma che cosa ci fa una ventenne in un liceo? Cioè altro che ruolo educativo, gli studenti se la mangiano, infatti vedi…
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Non lo so proprio… Guarda, me lo sono chiesto anche io come sia possibile che una a poco più di vent’anni sia docente al liceo…. ‘sti ammmmericani sono strani.
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