accadde oggi: 10 marzo 1946 – donne elettrici ed eleggibili
Sempre sulla scorta della proposta di iome, ogni tanto mi faccio catturare, come già capitò il 10 febbraio, dalla voglia di riproporre qualche Accadde oggi tra le letture che offre la mia personale blogosfera. Degli importanti esercizi di memoria sono quelli offerti dal blog di PaoloXL che, oggi, grazie ad uno scritto di Paolo Astrengo che ne ripercorre il passaggio storico, ci ricorda che 70 anni fa giusti giusti – in occasione della prima tornata delle consultazioni amministrative – per la prima volta l’Italia fu a tutti gli effetti un paese a suffragio universale. Vi invito, naturalmente, alla lettura del post (qui).
Il 10 marzo 1946 il decreto legislativo luogotenenziale n.74 ovviò ad una precedente lacuna legislativa («dimenticanza o volontà del legislatore, l’origine di quel “buco” non è mai stata chiarita», scrive Astrengo), rendendo le donne eleggibili se, nel giorno delle consultazioni, avessero compiuto il venticinquesimo anno d’età – e non soltanto ammettendole al voto come elettrici.
Doverosamente, per l’occasione, concludo questo breve post con un “70 anni e non sentirli“: e qui, per chi lo vorrà, si apra il dibattito.
La prima a dare il voto alle donne fu la Repubblica Corsa, nel 1755. Tuttavia solo 14 anni dopo la Francia, annettendosi l’isola, revocò la possibilità di voto alle donne. In Arabia Saudita le donne possono votare dal 2015… ops, ma siamo già nel 2016?
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Dopo l’Italia in Europa: Malta 1947, Bosnia Erzegovina 1949, San Marino 1959, Cipro 1960, Principato di Monaco 1962, Andorra 1970, Svizzera 1971, Portogallo 1976, Moldavia 1978, Lichtenstein 1984.
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grazie! preziosissima cronistoria per i futuri fruitori del post
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eh già. sempre detto che i corsi sono avanti, sempre detto (e sì, siamo “già” nel 2016…)
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Mi era sfuggita questa proposta. Curioso però che abbia più o meno “reinventato” la stessa cosa!
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