Invertendo l’ordine dei fattori, il risultato cambia

Premetto che l’idea di partenza di questo post non è mia, ma di un amico che ha illustrato il ragionamento che qui mutuo in un suo post.
Il tema è quello del disegno di legge c.d. Cirinnà dal nome della prima firmataria e relativo alla costituzione delle cosìddette “unioni civili fra persone dello stesso sesso” ed alla regolamentazione delle convivenze. In particolare, con riferimento alle unioni civili si è ri-aperta la polemica sull’opportunità di consentire alle coppie omosessuali di ricorrere a quella che è stata definita (un pò impropriamente) stepchild adoption, ovvero l’adozione da parte di una parte dell’unione civile dei figli già avuti dall’altro partner.

Secondo coloro che osteggiano detta possibilità, essa aprirebbe la strada all’ipotesi dell’ “utero in affitto”, ovvero a forme di maternità surrogata per coppie omosessuali che così facendo potrebbero “comprarsi” un figlio, sostanzialmente retribuendo la gestazione ad una donna.
Costoro sostengono che una simile pratica sarebbe lesiva della dignità umana: in primo luogo del nascituro, suppongo, ed poi della madre. Si tratterebbe, in sostanza, di una forma di “messa in vendita del proprio corpo” per la donna (ma allora potremmo anche essere un pò più espliciti e dire: una forma di “prostituzione”), la quale potrebbe essere costretta a fornire detti servigi dietro retribuzione.

Ho parlato, provocatoriamente, di “prostituzione” e l’ho fatto a ragion veduta: perché in questa vicenda si intravede a mio giudizio una vena di moralismo. Di paternalismo, se così vogliamo dire, ovvero di volontà da parte dello Stato (di alcuni suoi esponenti) di prevenire certi comportamenti ritenuti “disdicevoli” e di controllare i cittadini ritenuti non sufficientemente autonomi e maturi.

Proprio come per la prostituzione, resto dell’avviso che ciascuno dovrebbe avere piena libertà di disporre del proprio corpo (salvo alcuni limiti che vanno ben oltre).

Ma -come per la prostituzione- il ragionamento dovrebbe spingersi un pò più in là, ovvero a domandarsi se queste forme di disposizione del corpo siano effettivamente frutto di una libera scelta (“Bocca di rosa” avrebbe cantato De Andrè) images.duckduckgo.como di costrizioni sociali che, di fatto, la impongono.
Altrimenti detto: se una donna decide di mettere a disposizione il proprio corpo perché crede che anche una coppia omosessuale possa avere un figlio, non vi sarebbe nulla di male (che poi, scusate, a suo modo potrebbe benissimo anche essere un uomo… ma per gli uomini non ci poniamo mai la questione! Anche questo è classico paternalismo). Al contrario, se la stessa donna decidesse di farlo come mezzo per guadagnare dei soldi (per il proprio sostentamento o altro), molti vivrebbero la cosa come una lesione della sua dignità.

Rispondendo al post menzionato in apertura sono andato ancora un passo oltre con il ragionamento: a mio avviso, questa valutazione sulla libera scelta/costrizione sociale rappresenta una sorta di “inversione dell’ordine dei fattori” ed è quella che contraddistingue politicamente la destra dalla sinistra.
Perché il risultato cambia, eccome!, a seconda di come lo si approccia, a seconda del punto di partenza.
Infatti, la destra parte sempre da ragionamenti di “libertà personale”, omettendo sempre di considerare il contesto nel quale le scelte si formano. E, così facendo, ritiene altresì di dovere imporre dei paletti a queste scelte, quando travalicano alcuni principi fondamentali. Al contrario, la sinistra parte (o dovrebbe partire) sempre dal contesto sociale nel quale le scelte hanno luogo e le libertà si esprimono e ritiene che questi condizionamenti vadano affrontati a monte per consentire una piena libertà di scelta.

Così, per la destra l’ipotetica assoluta libertà dovrebbe essere limitata ove sussistano “ragioni superiori” d’ordine etico o morale. Per la sinistra, invece, la libertà non può essere assoluta, ma relativa: determinata dal contesto e solo quando il contesto è effettivamente “neutralizzato” la libertà di ciascuno può affermarsi.

Il fatto che nessuno più provi a porre la questione in questi temi mi pare decisamente un segno della sconfitta che stiamo subendo…