La verità – Wish aka Max – Quale verità?

Se intesomale è su un’auto e viene verso di me che sono fermo, e la sua auto si muove a 50 km/h, io lo vedrò arrivare a 50 km/h. Ma se io sono a mia volta su un’auto, e viaggio a 40 km/h verso intesomale, vedrò intesomale arrivare verso di me a 40+50=90 km/h. Allo stesso modo, se intesomale è su un’auto e viaggia a 50 km/h allontanandosi da me, se io sono fermo lo vedrò allontanarsi a 50 km/h, mentre se mi trovo su un’auto e viaggio dietro di lui a 40 km/h, lo vedrò allontanarsi da me a 50-40=10km/h. Questa è la nostra esperienza quotidiana e potremmo fare decine di esempi. Ecco, con la luce funziona un po’ diversamente. La luce viaggia a circa 300.000 chilometri al secondo. Supponiamo che io stia a cavallo di un raggio di luce, e quindi stia viaggiando a 300.000 chilometri al secondo, e veda arrivare verso di me un raggio di luce, che anche lui viaggia a 300.000 chilometri al secondo; l’esperienza quotidiana ci dice che dovrei vedere il raggio di luce arrivare verso di me a velocità doppia. Ecco. Ehm. No. Non è così. Lo vedrò arrivare a 300.000 chilometri al secondo. E allo stesso modo se sto sempre viaggiando a cavallo del mio raggio di luce e “sparo” un raggio di luce dovrei vederlo fermo. E invece vedrò quel raggio di luce allontanarsi da me sempre a 300.000 km al secondo. E’ un po’ difficile da immaginare perché si allontana terribilmente dalla nostra realtà quotidiana. Eppure è verità.
Il bello di queste verità è che una volta accettate servono per stabilire se altre cose siano verità o no.
L’entanglement ad esempio.
L’entanglement è un meraviglioso effetto quantistico tale per cui se due particelle sono legate da una relazione, allontanandole moltissimo restano legate, nel senso che stimolando una particella l’altra reagisce istantaneamente. E su questo istantaneamente, e sulla velocità della luce che non può essere superata, si è acceso un dibattito che è durato quasi un secolo.
Ma oggi l’entanglement è accettato come effetto. E la cosa straordinaria è che qualcuno ha avuto una “visione” che ha risolto il problema e ha stabilito un’altra verità. Noi siamo abituati ad una realtà “locale”. Quello che facciamo ha relazione localmente con gli altri elementi del nostro mondo. E se due elementi sono in relazione devono essere collegati in qualche modo. Ebbene esistono realtà non locali. Le particelle entangled costituiscono un sistema distribuito di realtà non locale. E indipendentemente dalla distanza alla quale sono, si comportano come se fossero attaccate l’una all’altra. C’è chi ha accostato questo fenomeno all’amore. E’ una bella visione.
L’entanglement è una verità.
Attenzione però.
C’è un trucco in tutto questo. Stiamo parlando di modelli. Stiamo tentando di modellare l’universo. Ci sono ancora tante cose, piccole ma importanti, che non tornano completamente. Il che significa che il modello potrebbe non essere corretto. Il modello di Newton, quello con il tempo assoluto, ancora funziona molto bene per la nostra vita quotidiana “semplice”: case, automobili, cibo. E quello di Einstein con il tempo relativo funziona bene per la vita quotidiana “complicata”: telefonini, GPS, etc. (che lo crediate o meno, senza la teoria della relatività le mappe GPS si sposterebbero di 10 km al giorno e non funzionerebbero i navigatori, e senza l’effetto tunnel, che è un effetto quantistico, non esisterebbero i transistor, e quindi computer telefonini ecc… ;)). Ma se andiamo nell’infinitamente piccolo troviamo che ci sono ancora delle discrasie che debbono essere risolte, il modello attuale non funziona completamente bene.
Conosco una sola verità, io. Nasciamo soli, moriamo soli, e siamo soli per buona parte del nostro tempo.
Veramente??? 😀
…
Una piccolissima nota seria: non so se esista la verità… diciamo che tendenzialmente mi sentirei più vicina al relativismo gnoseologico O.o’ – una parte di me sta commentando me stessa e mi dice di parlare come mangio -.
Dicevo, io verità non ne ho o ne ho poche che ritengo siano le mie verità, cerco di rispettare quelle degli altri e diffido, in linea di massima, di chi dice di detenere LA verità.
🙂
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Il relativismo ha un fascino pazzesco. Ma non confonderei la verità con l’etica e la morale. Altro è dire “è successo questo e questa è la verità” altro è dire “voglio comportarmi in modo coerente e moralmente accettabile secondo la morale XY”.
Ma su un punto concordiamo. Chi dice di essere il detentore della verità, non riscuote le mie simpatie. E sapessi quanti ce ne sono, in rete… 😀
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Tu lo sai… io quando tu parli di quantistica, teoria della relatività, velocità della luce entro subito in confusione ma la “verità”, leggendo, è che mi è venuto in mente un racconto molto bello di un mio Amico che parla d’amore usando tutto questo 🙂
Un abbraccio Max
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Ho la sensazione che quel tuo Amico alla fine scriva sempre d’amore. E quel tuo Amico ha un’Amica che se n’è accorta. 😉
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🙂
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Ma alla fine,tu è inteso, vi siete incontrati o no?? 😀
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Io e inteso siamo entangled, quindi reagiamo simultaneamente indipendentemente da dove siamo, pertanto il fatto che ci siamo incontrati o meno è ininfluente, per così dire… 😉
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…ah, ecco
Questa é la verità …o una?
(Scherzo Max …)
Ciao
.marta
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È una realtà distribuita e non locale. E come tale una verità possibile che si svolge in uno degli infiniti universi che compongono il Multiverso. 😉
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Secondo me anche la tua verità è discutibile.
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Sarò lieto di ingaggiare una discussione. In quale parte? Nascita, morte, vita?
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Tutto. Anche il prima e il dopo se serve.
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Dovremmo parlarne davanti a una birra allora… 🙂 o una matriciana meglio ancora… 🙂
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Provolone….
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Sulla matriciana ci va il pecorino, che c’entra il provolone scusa? 😉
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infatti, che c’entra… 🙂
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La mia verità è che leggere mi emoziona sempre molto. Mi coinvolge, mi stupisce, mi insegna.
😉
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E meno male va’… 🙂
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Un po’ ingarbugliato il tuo discorso. Innanzitutto quando cerchiamo qualcosa dobbiamo stabilire cosa cerchiamo. Tu sembri cercare la verità ed allora devi chiederti cosa è la verità. Se non sei un metafisico ma vuoi rimanere all’esperienza fisica (che già non è poco) allora la verità è ciò che non è confutato dall’esperienza. In base a questa definizione era verità quella di Aristotele perchè non era in contraddizione con qualunque esperienza potesse essere fatta all’epoca, era verità quella di Tolomeo per la stessa ragione, poi quella di Newton, poi quella di Einstein, poi quella di Bohr e chissà quale sarà la verità domani. La verità è il modello di realtà che abbiamo in testa e che sia inconfutabile, appena sarà confutato avremo scoperto un’altra verità. Se stai cercando la verità assoluta stai cercando Dio non la verità ed allora è tutto un altro discorso. Se ti senti solo sei in netta contraddizione con il principio di entanglement che hai così brillantemente enunciato e che asserisce che devi per forza essere in relazione con qualcuno o qualcosa. Se conosci una sola verità o sei molto miope o non sei attento. Se non hai compreso quello che ho scritto non ti preoccupare, io non posso dimostrarti di esistere, quindi puoi serenamente pensare di non avermi mai letto. Ma ci si specchia su un raggio di luce ?
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Io non cerco la verità. E se ho dato questa impressione mi spiace. Nello specifico sto affrontando il tema non-settimanale, che è la verità. Me lo sono chiesto, cosa sia la verità, ma io non ho certezze. O meglio ne ho poche. Una soltanto, per la precisione. La tua definizione di verità è condivisibile, ma contrasta con l’accezione che al termine viene data in qualunque vocabolario. Ed era questo il tema del post. Poi a me non risulta che l’entanglement riguardi l’universo. Riguarda particelle entangled. Nel micromondo. Il fatto che i costituenti elementari del nostro essere siano particelle del micromondo che possono essere entangled non significa che noi nella nostra qualità di esseri viventi lo siamo. L’approccio meccanicistico e riduzionista in questi casi non funziona, è necessario un approccio sistemico per tentare di avvicinarsi ad un macromondo fatto di esseri viventi, in cui la vita diventa una proprietà emergente, che si verifica solo quando tutte le parti si sono riunite ma non è propria di nessuna di esse. Insomma il tutto come superiore alla somma delle parti, per capirsi.
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Il tutto come superiore alla somma, il micromoddo che non è l’universo, gli umani che non sono particelle, l’accezione del vocabolario contrasta con il condivisibile, approccio sistemico non meccanicistico … Falla girare però, se no fumi solo tu 😀 ,
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Abbello hai cominciato te eh… me l’hai passata te!!! 😀 😀 😀
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