discutibili mondiali – wish – boh

mondiali-2014 mondialino

Nonostante ne abbia viste tante, mantengo la capacità di stupirmi. E mi stupisco come in questo paese non si riesca ad uscire dalla logica dell'”uno contro uno”, tanto per restare in tema calcistico.

In Italia siamo maestri nella dicotomia categorica. Mi spiego. Siamo sempre pronti a dire “le persone si dividono in due categorie”. Tanti anni fa, all’alba della rivoluzione informatica, ricordo la storiella “Il mondo si divide in 10 categorie: chi conosce il sistema binario e chi no”.

(chi è rimasto con la bocca a O, sappia che 10 in binario è 2)

Ma detto questo, noto sempre più che non esiste la cosiddetta “terza via”. O si è pro, o si è contro. Bene diceva Troisi, “ma perché un giorno da leone o cento da pecora? non si potrebbe fare cinquanta giorni da orsacchiotto?”. No. La risposta è no. Non si può fare.

E venendo al tema, non si può essere indifferenti ai mondiali. Da una parte abbiamo post, articoli, chiacchiere che inneggiano agli Azzurri; dall’altra si parla solo di Mondiali Insanguinati. La a, la emme, la i sono maiuscole, la maiuscola si sente nel tono della voce, come quando la #pg dice che quel tale è Per Bene. O che quella cosa è Giusta. E ovviamente quell’altra è Sbagliata. Le senti, le maiuscole, quando orecchi una conversazione, “Stasera c’è la Partita”.

E quindi ti trovi di fronte a una fazione che mette la sveglia, che si fa di caffè, RedBull, cocaina e quant’altro, e che farebbe sfracelli se qualcuno tentasse di mettersi in mezzo tra loro e la Partita, tra loro e gli Azzurri. Gasparri è tra questi, e poi twitta quel che gli viene. Ricordo l’imitazione di Neri Marcorè, debbo dire che è uno dei pochi casi in cui la realtà supera la satira.

Poi ci sono quelli Contro. Ho letto di Favelas Rase al Suolo, ho letto di bufale riguardo Bambini Uccisi per far posto alle costruzioni per i Mondiali, ho letto commenti tipo “come potete guardare la partita mentre Qualcuno sta Morendo di Fame nella Favela”.

Ecco, io mi trovo invece in mezzo al guado, alzando con forza la bandiera della terza via, inneggiando agli orsacchiotti come se non ci fosse un domani. Io non ho visto la Partita, e io so bene che molta Gente muore di Fame nelle Favelas, ma anche che i mondiali c’entrano poco.

E’ che a me di questi mondiali veramente, allo stato attuale delle cose, importa poco. Anzi, come direbbe con iperbolica sintesi un qualunque rappresentante dei bassifondi della Capitale, me ne frega la metà de uno che gne frega ‘n cazzo. Ho smesso di amare il calcio da molto tempo, ormai. Da quando il gesto atletico è decisamente passato in subordine rispetto ad interessi che vanno oltre il guadagno delle società, ma passano per scommesse, riciclaggio e quant’altro. Da quando il calcio parlato surclassa di gran lunga il calcio giocato. Da quando si gioca sempre e comunque e non si capisce più un cazzo tra recuperi anticipi e posticipi. Non mi piace più.

Forse se l’Italia andasse avanti e si trovasse ai quarti, magari la vedrei la partita. Ma gli ultimi Mondiali per me sono stati quelli dell’82, quando esattamente 10 giorni prima della mia laurea sentii Martellini dire tre volte Campioni del Mondo.