[mondiali discutibili] – Redpoz bis: Demarcação (aka: la foto che FIFA e Brasile non vi mostreranno)

A Guarani Indian holds up a protest banner before the 2014 World Cup kickoff at the Corinthians arena in Sao PauloQualcuno di voi lettori avrà probabilmente assistito alla cerimonia di apertura della Coppa del Mondo, probabilmente avrà anche assistito alla scenografica immagine dei tre giovani brasiliani (i tre giovani in maglia bianca nella foto sopra) che rilasciano tre colombe al centro del campo.

Difficilmente, invece, avrete assistito o vi avranno mostrato quel che è accaduto pochi istanti dopo, mentre i tre giovani lasciavano il campo. “O que a transmissão de TV oficial não mostrou“:

Questo è il genere di foto che FIFA e Brasile non vogliono mostrarvi.

Perché è il genere di foto che confligge con la buonista narrazione di un popolo (e di un mondo intero) unito e festante per i mondiali.
Mondiali nei quali “A Fifa proíbe veementemente qualquer tipo de manifestação política nos estádios da Copa“, la FIFA proibisce violentemente ogni manifestazione politica (curioso per un’associazione che si definisce “non-profit”).

10376275_743530509030633_268355830367630325_nIl ragazzo, infatti, è un indio -probabilmente guarani– e protesta per la demarcazione delle terre indigene nello stato di San Paolo in Brasile (qui un altro link brasiliano). Avevo parlato di un caso simile in Indonesia, qui.

Spero di riassumere bene la questione (riportata dal solito Der Spiegel, chapeau) scrivendo che la questione riguarda la demarcazione delle terre indigene nello Stato di San Paolo, demarcazione da tempo promessa ed attualmente oggetto di una proposta di riforma costituzionale (c.d. PEC 215). In particolare, gli indigeni richiedono che sia direttamente il governo locale ad occuparsene e non il Parlamento, che temeno troppo influenzato dalle lobby.

Inutile dire che quel ragazzino mi sta davvero simpatico. E che avrei voluto avercela io, a tredici anni, la sua forza per mandare a quel paese la FIFA, il governo brasiliano e chissà chi altro pensava di poterlo semplicemente mettere a fare la bella statuina.
Ce ne fossero, di ragazzi così.