Non le seghe, ma l’invidia delle dee

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Tiresia l’indovino fu uomo per tutta la vita, ma per un breve periodo fu donna. A causa della sua posizione privilegiata di doppio osservatore, egli sapeva cose sul sesso che un uomo o una donna comuni non potevano sapere. Un bel giorno, com’è noto a chi sia appassionato di mitologia, il vecchio Zeus, re degli dei e uomo – anzi, dio – di mondo, si mise a litigare con la sua signora, Era, su una questione. I due si chiedevano chi, nei rapporti sessuali, provasse maggior piacere. Per dirimere la contesa, si pensò di chiedere a Tiresia, che aveva avuto in sorte di provare, lui e lui soltanto e lei e lei soltanto, i due gusti di gelato.

Questo, trovandosi di fronte gli dei, decise di rivelare la verità: di dieci parti in cui si divide il piacere, nove toccano alla femmina.

Era, che lo sapeva benissimo, ma che era parte di una congiura universale femminile per tenere celato questo arcano che le donne non volevano assolutamente rivelare, per punire Tiresia d’averlo rivelato, lo privò della vista, rendendolo cieco per il resto dei suoi giorni – alla faccia di chi dice che a far male alla vista sia la masturbazione.

Così sono qui che leggo che, secondo uno studio sociologico di un paio di anni fa, negli incontri occasionali di una notte, e quindi nel sesso con partner che non si conoscono bene da quel punto di vista, solo l’11% delle donne ha provato un orgasmo.

E qui i casi sono due.

O le donne nel rispondere ai sondaggi ancora mentono, come facevano la dea Era e le contemporanee del povero Tiresia, oppure quando era tolse gli occhi all’indovino, tolse anche un bel po’ di abilità a tutto il genere maschile, perché ragazzi, sarò in fase female-friendly, ultimamente, ma l’11% è davvero una vergogna. Bisognerà che ci iscriviamo a dei corsi.