Le donne vanno ascoltate – 2 (Artemisia)

trireme

Prima della battaglia, il re di Persia, Serse, riunisce i suoi consiglieri. Tutti maschi tranne uno, Artemisia, regina di Caria e satrapo dell’Impero. Serse, che è stupido, vuole affrontare i Greci per mare. Tutti gli danno ragione, tranne Artemisia, che dice: guarda, capo, che sul mare i Greci ti fanno un culo grande come la Battriana (o qualche simile espressione adatta ai tempi e ai luoghi).

Serse ammira la saggezza della donna, ma poi fa di testa sua. E i Greci gli fanno un culo grande come l’Ellesponto (vedi sopra).

A quel punto la povera Artemisia, che ha dovuto scendere in mare con le sue navi anche se era l’unica ad aver capito che era un’idea del cazzo, si ritrova a scappare dalle navi ateniesi che la inseguono. Accanto a lei, nella fuga, c’è la nave ammiraglia del re dei Calindi, suoi alleati. Vedendo che gli Ateniesi guadagnano terreno, che fa la nostra Artemisia? Sperona la nave amica e l’affonda.

Gli Ateniesi, confusi, a quel punto pensano: o quelli sono disertori, o sono alleati, in ogni caso, lasciamoli andare. E così il re dei Calindi va a fondo, e Artemisia si salva. E mi pare anche giusto, porco cane, lei in mare non ci voleva combattere, no?

Quando Artemisia torna da Serse, questo invece di incazzarsi come una biscia colle stampelle la loda per il suo comportamento, e alcuni storici si domandano perché l’imperatore non l’abbia rimproverata.

Rimproverata?

Ma scherziamo? Io a una così darei ragione anche se mi dicesse che il culo sta davanti, prima che la prossima volta le venga in mente di speronare me!