Fragilità – Bleachedgirl – Quando il mondo è una camera da letto

BEDROOM_by_fabienbos

“A cosa stai pensando, piccola?”
“Come mi hai chiamato, scusa?” e quasi mi strozzo col caffè.
“Piccola… Beh?”
“Mio dio. Certi vezzeggiativi lasciamoli in camera da letto”
“Il mondo per me è una camera da letto!”
“Sei un buffone” gli dico, e ridiamo.

E penso che sarebbe davvero un bel casino, nel caso. Che io potrei pure aggirarmi mezza nuda nel mondo, ma fragile proprio no, non potrei. Sarei carne da macello, mi farebbero a pezzetti e poi non ci sarebbe nessun regno dei ragni a ricucire la pelle, nessuna luna a ritessere capelli e viso. Che non è mai come in certe canzoni di De André.
Eppure mi aggiro fragile in una camera da letto che non è la mia, che pure potrebbe diventare solo un altro altare di ricordi. Ed è l’unico luogo in cui me lo permetto.
Mi gioco tutto e rischio il destino della polvere negli angoli, che Nostra Signora della Dinamite venga pure a raccogliermi da terra. Sorrido, poi mi gioco duecentomila anni di evoluzione e tre secoli di femminismo per sentirmi finalmente vulnerabile tra le tue braccia. Per fare il sesso debole sotto le lenzuola.
E girata quella chiave nella toppa, io posso pure vacillare, ma le tue braccia diventano il corridoio stretto dei miei passi incerti, pareti solide di sogno contro cui poggiare i palmi. Così tra le tue braccia vado avanti un passo dietro l’altro, in tandem, senza ombra d’equilibrio ma col mio esatto perfetto senso delle priorità. Della direzione.
E infine le tue braccia sono lo scacchiere su cui mi concedo la più liberatoria delle sconfitte nel minor numero di mosse. Il tavolo del Risiko dove schiero le mie armate fantasma, e l’artiglieria senza artigli, combattiva come argenteria per vetrine.
Non te ne accorgi, ma tra le tue braccia gioco la mia prima partita onesta, pur di non pareggiare a cuori inviolati.