PULP! – MI RICORDO SERIAL KILLER BELLI TONDI E RAGIONEVOLI

No perché io me lo ricordo quando stavamo tutti incollati alla televisione per ascoltare nuove notizie sul Mostro di Firenze. Ma te li ricordi quei tempi? Fantastici. C’era mistero, tensione, ed era ancora la notte a impaurirci, non la fine del mese come adesso. Da noi, in Italia, in verità c’era poco e niente. Sì, è vero, in passato avevamo avuto la Saponificatrice di Correggio, un delitto sulla spiaggia che fece cadere il Governo, qualche scemo del villaggio. Ma in America, negli Stati Uniti, lì ci stavano dei matti furiosi che giravano già dagli anni Trenta. I pazzi maniaci, prima, erano dei visionari, stavano avanti a tutti di trent’anni minimo. Hai voglia a dire: “Siate pazzi, siate affamati”, e poi andare ad affamare i cinesi. Quelli “pazzi e affamati” lo erano sul serio. C’era Zodiac, mai catturato: lui lasciava tracce alla polizia che per capirle si dovevano decifrare delle mappe stellari. Ci pensi? Poi, vabbè, andava in giro a squartare le adolescenti, ma che c’entra. E Manson? La gente l’ha chiamato pazzo assassino, ma quello aveva tirato su una comune della quale era l’imperatore; era riuscito a convincere uno dei fratelli fondatori dei Beach Boys di essere un genio della musica. Dice: “He, ma ha sterminato intere famiglie”, però il punto non è questo.
Il punto, è la differenza del modo in cui sapevamo impazzire.
No, per farti capire: prendi un Ed Gein. Un timido ragazzone di campagna, che dopo la morte della madre inizia ad arredare casa con le persone che uccide e poi scuoia. Tende di pelle umana, lampadari con i teschi, si costruisce persino una maschera con la faccia di una delle sue vittime.  E’ andato avanti così fino a quando non ha deciso che si sarebbe divertito di più se l’umanità avesse potuto ammirare le sue opere. Perché dentro quella sua testolina (è vero non proprio funzionale) quelle cose lì per lui erano opere. Ora ti voglio dire, che io l’altra settimana ho letto di una mostra in un museo, composta esclusivamente di gigantografie di foto di ani. Se pensi che stia scherzando, informati. Mi duole confessarti che, di fronte a un copridivano di pelle umana, fatto a mano, e la foto enorme di un ano, per quanto benfatta, io personalmente avrei imbarazzo a decidere quale delle due definire arte. Il vecchio Ed, era sicuramente da camicia di forza, ma in fondo in fondo, fondissimo, c’era un artista a muovere le sue gesta scellerate. Capisci? E’ un modo bellissimo per impazzire. O mi vuoi dire che è meglio la storia di una coppia di mediocri che un giorno, stanchi dei continui rumori prodotti dai loro vicini, decidono di sfondargli la porta e bruciarli tutti, bambini compresi? Ma non lo senti che non c’è poesia, non c’è un pensiero dietro, né una pulsione malsana da assecondare? Ed Gein era un fottuto malato di mente ma non era esploso, era maturato lentamente e inesorabilmente, in una maniera contemplata da tutte le leggi dell’universo.
Jerry Brudos. Come scordarsi del caro “Lust Killer”, come lo chiamavano gli amici. Lui addirittura aveva le visioni, vedeva gli UFO, e pensava che gli ordinassero di fondare un nuovo impero sulla Terra. Jerry rapiva donne costringendole a vivere come animali nel suo scantinato, in molti casi abusando sessualmente del loro cadavere una volta che cedevano per la fame o gli stenti, però diceva di amarle. Diceva che in questo modo lo avrebbero aiutato a portare la felicità su questo pianeta. In fondo era buono, matto come una capra, ma buono. E invece adesso? Adesso torni a casa e non vedi l’ora di abbracciare tua figlia, ma quella mentre tu eri a lavoro, insieme al suo ragazzo, ti ha sterminato la famiglia. Tu non hai più nulla, e questa pena non aiuta nemmeno gli extraterrestri a portare la pace nel Mondo.
Non sappiamo più impazzire, questa è la verità. Una volta tu lo sapevi, lo potevi indicare con il dito, leggerlo nei libri, nelle fiabe, vederlo nei film e nelle serie televisive. Stava lì, il serial killer, sanguinario folle, assurdo, così incredibile che spesso non capivi neppure se poteva essere vero che esisteva gente così.
Adesso i matti li lasci e ti tirano l’acido in faccia; gli tocchi l’auto e ti aprono in due con un cacciavite; ti sparano mentre stai a scuola ed hanno la tua stessa età. Non contengono i livelli minimi di fantasia nemmeno più per farci un film. E gli scrittori hanno smesso di raccontarci l’orrore, perché nessuna cosa ci fa più paura della stessa nostra vita e del suo inevitabile volgere a un futuro vacuo.  Nella lucidità come nella follia, ormai, sappiamo solo saltare in aria, continuamente premuti fino all’esaurimento della resistenza.