Al numero 4) Sun and Yin – in Lost

 Il telefilm LOST è stato molto di più di una semplice serie televisiva.

LOST ha avuto picchi di poesia e liricità che non credo verranno mai più eguagliati e ha cercato di raccontare a modo suo la religione, la filosofia, la fede e la razionalità.

Soprattutto il destino e  il libero arbitrio.

L’ultima puntata, “The END”  è stato un evento mediatico pazzesco ed è stata messa in onda contemporaneamente in tutto il mondo alla stessa ora. Il fatto che abbia lasciato aperte molte interpretazioni per il suo finale ha reso il tutto ancora più geniale.

La mia idea è che l’isola fosse la bilancia tra il bene e il male nel mondo e Jacob dovesse difendere questo equilibrio.

Ci sono state alcune perdite drammatiche nella serie che mi hanno provocato molto dolore (ad esempio Charlie che muore scrivendo sul palmo della sua mano pochi istanti prima il messaggio “non è la barca di Penny” al suo amico Desmond che cercava proprio la moglie), tuttavia è la fine di Sun e Yin, forse, quella più terribile e  che più mi ha tolto il fiato.

La scelta di Yin di morire, anch’egli annegato, accanto alla moglie che finalmente aveva ritrovato dopo anni di separazione temporale che è rimasta bloccata all’interno del sottomarino dove si trovavano e che sta affondando trovo che sia di una dolcezza e  intensità favolosa. Anche solo a ricordare tale momento mi vengono i brividi.

Yin decide di usare il suo libero arbitrio per morire con Sun proprio nell’episodio in cui si riuniscono. L’amore che vince contro il destino.

LOST è durata 6 stagioni dal 2004 al 2010 con 114 episodi complessivi.

Ci mancherà a tutti noi che l’abbiamo tanto amata e la sola unica consolazione che abbiamo è che, nel segreto del nostro cuore, sappiamo che tutti i suoi personaggi sono tecnicamente vivi, quanto meno nell’Universo alternativo.