Una grande frase

Nessuna delle donne che ho amato ha mai compreso la mia passione per Stefano Benni. Perché a Benni, come scrittore, secondo alcuni, manca una parte degli attributi fondamentali del mestiere, e di certo tutti quelli che possono interessare a una portatrice sana di ovaie. Gli manca, in effetti, quasi tutto quel che serve a dare a ciò che è serio una confortante apparenza di serietà. Non è né del tutto realista, né del tutto magico, e usa il gioco di parole in un modo che tende a innervosire le incubatrici deambulanti di cuccioli d’uomo.
Non ha la retorica della famiglia di Pennac (che invece, proprio per questo, piace a dame e damigelle).
Non ha la retorica del dialogo di Grossman (che per finire a letto al primo appuntamento è meglio di un fiume d’alcol).
Non ha il profumo di fiche in fiore dei sudamericani (e si sa che come si aprono le gambe di fronte a un nome ispanico, nemmeno di fronte a un anello di fidanzamento),

Eppure io lo amo. Ho amato Elianto. Ho amato La Compagnia del Celestini. E Comici Spaventati Guerrieri per me è stato una rivelazione politica sentimentale e umana. Senza Benni non amerei scrivere. Beh, oggi, fregandomene del fatto che quasi certamente la persona a cui tacitamente la dedico non apprezzerà, vorrei riportare qui una breve citazione dal libro Baol, che davvero dovreste leggere se non lo avete ancora fatto.

“Se i tempi non chiedono la tua parte migliore inventa altri tempi”

Ecco. Se vi sembra che sia una frase per bambini, provate a chiedervi se noi, adulti, ne siamo all’altezza.